Il Sondaggio diffuso al Salone Libro di Torino: gli italiani si confermano grandi lettori di narrativa. Tra le scelte anche le graphic novel. I libri con copertina flessibile restano i preferiti dagli acquirenti
Costi fissi e prezzi di copertina in aumento. L’inflazione arriva in libreria, e i librai si trovano sempre più schiacciati tra l’aumento dei prezzi di copertina, che nell’ultimo anno sono cresciuti in media del +9% con un impatto negativo sulle vendite, e la contemporanea riduzione dei margini, erosi dall’incremento generalizzato dei costi: tra spese di consegna e bollette energetiche, le librerie registrano un aggravio del 20% in più.
È quanto emerge dal sondaggio “Le librerie indipendenti ai tempi dell’inflazione”, condotto da SWG per il SIL Confesercenti su oltre 300 librerie, non legate a catene nazionali, distribuite su tutto il territorio italiano. Sondaggio presentato al Salone del Libro di Torino, presso la Sala Cobalto, Padiglione 3, in una conferenza stampa con la partecipazione di Cristina Giussani, presidente di SIL Confesercenti, Andrea Palombi, presidente ADEI, Associazione editori indipendenti ed Ermanno Anselmi Coordinatore nazionale SIL Confesercenti.
Vendite e previsioni
Secondo quanto emerso dal sondaggio le vendite, negli ultimi 12 mesi, per il 18% dei librai intervistati risultano in aumento, per il 41% sono rimaste invariate. Pari risultato per chi le ha dichiarate in diminuzione, 41%. Le previsioni per il 2023, però, sono condizionate dall’aumento dei prezzi di copertina imposto dagli editori: sono infatti molto positive solo per l’1% degli intervistati, positive per il 13%, mentre restano stabili per il 48%, negative per il 32% e molto negative per il 6%.
Aumentano i costi di impresa
I risultati del sondaggio confermano un aumento dei costi complessivo del 20%. Gli incrementi legati all’energia per il 54% degli intervistati sono stati consistenti, per il 28% medi, per il 14% limitati e solo il 4% non ha riscontrato aumenti. Per quanto concerne i costi di consegna degli ordini il 37% degli intervistati ha riscontrato aumenti consistenti, il 38% medi, il 12% limitati ed il 13% non ha riscontrato aumenti. Anche le tasse incidono sulle librerie: per il 24% degli intervistati gli aumenti sono stati consistenti, per il 36% medi, per il 26% limitati, mentre il 14% non ha riscontrato aumenti. Per quanto concerne il costo dei dipendenti il 13% dei librai intervistati denuncia aumenti consistenti, il 25% medi, l’11% limitati ed il 51% non rende noti aumenti. Infine, per quanto riguarda gli affitti il 13% dichiara che gli aumenti sono stati consistenti, il 23% medi, il 12% limitati e il 52% non registra aumenti. Una voce aumentata per il 94% dei librai che hanno aderito al sondaggio è il prezzo di copertina dei libri, contro un 6% che non riscontra incrementi. Il valore medio di chi ha registrato aumenti è del 9%.
Tax credit e sostegni
Le misure introdotte dal Governo per aiutare le librerie hanno rappresentato e stanno rappresentando una boccata d’ossigeno molte delle imprese intervistate. Nello specifico, il Tax Credit è stato richiesto dal 51% degli intervistati, contro il 49% che non lo ha fatto. Il 96% di quelli che ne ha fatto domanda lo ha trovato utile per la sua attività, contro il 4% che non lo ha trovato utile. Per quanto concerne il Bonus 18 App il valore medio delle vendite passate attraverso questo bonus è stato del 5,4%. La sospensione del finanziamento del bonus, in previsione di sostituirlo, è stato un errore per il 53% degli intervistati, mentre è stata una scelta giusta per il 24%. Il 23% non si è espresso in merito. Per quanto concerne la carta del docente (gli intervistati hanno dichiarato che un 5,5% medio delle loro vendite è passato attraverso il bonus)il sondaggio chiedeva se il suo impiego fosse tornato nelle librerie fisiche per l’acquisto di libri: il 45% ha risposto affermativamente contro un 55% che ha detto di no.
Rifornimento libri
Per quanto concerne il rifornimento del materiale di vendita il sondaggio ha chiesto ai librai quali fossero i due canali da loro utilizzati principalmente; quindi, il valore in percentuale e stato determinato dalla somma delle risposte: i grossisti sono stati indicati dal62% dei librai, così come i distributori sono risultati uno dei due canali utilizzati in maniera prevalente dal 62% degli intervistati. Il38% ha dichiarato di essere andato direttamente dagli editori e l’8% dagli agenti promozionali.Per quanto concerne quanto abbiano inciso le difficoltà di rifornimento dei testi scolasticidella GDO, lo scorso autunno, su un ritorno di clientela in libreria, il28% dice di aver riscontrato un maggior numero di clienti contro il 72% che non ha riscontrato cambiamenti.
I generi preferiti
Tra i libri maggiormente acquistati nel sondaggio risultano in percentuale, come somma delle risposte possibili, per il 77% la narrativa, per il 50% la saggistica, per il 19% la manualistica, per il 17%, le graphic novel, 8% hobby e creatività, 7% guide viaggio, 32%altro. Tra i formati quelli con copertina flessibile sono ipiù acquistati per il 66% dei librai. Quelli con copertina rigida i più scelti per il 36% degli intervistati, gli economici per il 35% e i tascabili per il 26%.
Case editrici
L’89% dei librai che hanno aderito al sondaggio dichiara di vendere anche libri pubblicati da case editrici indipendenti, contro il 20% che non lo fa. La percentuale di vendita di chi lo fa è del 12%.
Eventi promozionali
Ad organizzare eventi con gli autori in presenza sono il 43% dei librai che hanno aderito al sondaggio, l’8% li organizza sia in presenza che on line, il 15% vorrebbe iniziare a organizzarli in questo 2023 e il 34% non li organizza e non ha intenzione di iniziare a farlo. La media di eventi organizzati per libreria è 8.Per il 14% de librai sentiti questo tipo di promozioni aiutano molto le vendite, per il 31% abbastanza, per il 27% poco, per il 6% per niente. Non si è espresso il 22% degli intervistati.
“Malgrado gli aumenti e le difficoltà di questo periodo storico difficile – commenta la presidente SIL Cristina Giussani – i dati del sondaggio dimostrano che le librerie stanno resistendo e che stabilità è la parola che le contraddistingue. Questo ci rincuora. Altro dato interessante è che si sta intensificando il rapporto tra librerie ed editori indipendenti: ciò ci consente di creare un circuito virtuoso che andrà a vantaggio di entrambi. Giudico molto positiva anche la scelta di molti librai di creare eventi: da sempre il SIL sostiene che organizzare incontri con gli autori, non solo rafforza il rapporto con i clienti abituali, ma contribuisce ad ottenerne di nuovi. Infine, sono lieta che le richieste degli operatori, emerse dal dossier, siano le istanze per le quali ci stiamo battendo da anni, come sindacato, nelle sedi istituzionali (riportare il più possibile i clienti nelle librerie fisiche, agire per difendere i margini dei librai e limitare sconti e promozioni praticate da GDO e piattaforme online; agire per ridurre la fiscalità/i costi che pesano sulle librerie). Lavoreremo non solo per sciogliere definitivamente queste questioni, ma anche per risolverne altre che, nel rapporto quotidiano con gli operatori, sono emerse ed emergeranno”.