Il Sindacato Italiano Librai, è tra le organizzazioni più antiche della Confesercenti. In quarant’anni di attività, oltre a difendere e tutelare la categoria, ha sempre posto al centro delle sue iniziative la valorizzazione della figura professionale del libraio, quale attore primario della diffusione della cultura.
Contro la concezione che vede il libro come qualsiasi altra merce presente sul mercato, legato al contingente, alla moda e alla promozione con prezzi scontati o addirittura sotto costo, il SIL opera con le Istituzioni, il mondo della scuola, le forze politiche e sociali e gli altri operatori del settore editoriale perché il libro e la lettura siano considerati strumenti insostituibili di formazione culturale e di un suo uso del tempo libero.
Il SIL non ha partecipato direttamente alla iniziativa “io Leggo perché”, legata alla giornata mondiale del Libro e del diritto d’autore indetta per il prossimo 23 aprile e promossa dall’AIE , poiché vede nell’iniziativa proprio l’opposto fine per il quale è nato lo stesso Sindacato: la valorizzazione del libro e del Libraio.
Trattare un bene, come il libro, come una nuova mozzarella che, per promuovere il marchio del delizioso latticino, se ne fa assaggiare un pezzo e si regala la confezione sottolineando che è gratis sperando che il consumatore si ricordi di comprarla una volta al supermercato, non ci sembra il modo per far iniziare a leggere chi non ha mai letto.
Certamente al cittadino farà sicuramente piacere avere in dono un libro, ma siamo sicuri che lo leggerà, che ne capirà il valore, o lo prenderà solo perché è gratis? E se vorrà comprare libri, si recherà in una libreria o andrà al supermercato?
Non era forse meglio impiegare tutti quei soldi spesi per la stampa e la distribuzione di 240.000 libri, per potenziare le iniziative che già si svolgono nelle città del nostro Paese devi si fanno incontrare domanda ed offerta, dove si ascoltano autori, magari in un teatro con ingresso libero, e che oggi, a causa della crisi, grazie anche al lavoro volontario dei Librai, delle Associazioni della società civile, ed ai pochi contributi degli Assessorati alla Cultura dobbiamo compiere miracoli per riuscire a mantenerle in agenda?
Il SIL non accetta che passi il messaggio superficiale che meno costa il libro e più si legge come vorrebbe dimostrare “io Leggo perché”. Una tesi falsa e distorsiva della realtà, pericolosa per la piccola e media editoria e le stesse librerie indipendenti.