La Leggi Levi, luglio 2011, è una norma che fissa un tetto agli sconti che le librerie, dai piccoli librai, alla grande distribuzione, agli store online, possono fare sui libri. Lo sconto massimo consentito è del 15% seppur viene ammessa la possibilità di realizzare campagne promozionali per singole collane con il 25% di sconto, ma per massimo un mese e che comunque non sono possibili a dicembre, ovvero sotto il periodo natalizio. Gli ebook non sono soggetti alla legge Levi. E possono quindi essere venduti con saldi e promozioni da record. Tale norma, che così come è, ha delle difficoltà nell’essere applicata a pieno, nasce in particolar modo per salvaguardare librerie ed editori indipendenti che non possono fronteggiare le grandi scontistiche offerte da parte di catene, gdo e online, e per tutelare così il pluralismo editoriale. Va detto infatti che molti librai, schiacciati dalla incapacità di competere con certe scontistiche e promozioni, vorrebbero una legge alla francese che tuteli proprio questo pluralismo e che tuteli le librerie indipendenti come centri di promozione culturale con una scontistica che non sia superiore al 5%.
Il 6 ottobre u. s. si è tenuto un convegno nella Sala del mappamondo di Palazzo Montecitorio in Roma: «La Legge Levi per la promozione della lettura. A cinque anni dall’applicazione della Legge n. 128 del 2011 sul prezzo dei libri: analisi, sviluppi e prospettive per favorire la lettura in Italia». Il convegno è stato organizzato dalla Presidente Commissione Cultura, On. Flavia Piccoli Nardelli e ha visto al tavolo, fra relatori ed uditori, rappresentanti politici, ma anche e soprattutto tutti i soggetti della filiera libro, in particolar modo i librai. A riguardo cari amici di Libreriamo, abbiamo sentito Antonio Terzi, Vice Presidente di SIL, Sindacato Librai Italiani, per scambiare con lui qualche battuta proprio su questo convegno e sulla Leggi Levi in generale…Continua
Fonte: “libreriamo.it”