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Cari editori pubblicate meno. Non si campa di soli bestseller

La lettera aperta di uno scrittore contro l’anemia della lettura
antonio scurati
 E’ un collasso bulimico quello dell’attuale mercato editoriale. Una fame da bue lo ha generato, un occhio bovino lo ha supervisionato. Gli editori sono vittime del bisogno di immettere sul mercato spropositate quantità di libri cui non corrisponde nessun desiderio di leggere un qualche libro determinato. Il risultato è che il sistema vomita regolarmente milioni di copie che vanno al trogolo cantando. Entrate in una libreria – soprattutto se di catena – e avrete davanti agli occhi lo spettacolo osceno di un luogo in cui l’orgia si abbina al macello. La libreria è oggi, al tempo stesso, l’ultimo avamposto della moderna estasi delle merci e l’anticamera di una discarica. Vi risuonano orgasmi da disperazione e stridori di presse da macero.
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