I cosiddetti «Millennials» non resistono al fascino dell’odore della carta e secondo il «Washington Post» solo il 9% degli studenti universitari si affida agli e-book
Sorpresa, i nativi digitali preferiscono leggere e studiare sul libro di testo tradizionale, ovvero sul vecchio volume a stampa, quello inventato cinque secoli fa da Gutenberg e Manuzio, piuttosto che avere a che fare con lo schermo di un computer.
I cosiddetti «Millennials» non resistono al fascino dell’odore della carta e del fruscio dei fogli, non vogliono rinunciare alla possibilità di sottolineare e di scarabocchiare a margine né al piacere di fare le orecchie alle pagine. Amano persino le macchie di caffè sul bianco della carta. È il risultato di un sondaggio condotto presso librerie e studenti dalla linguista Naomi S. Baron, della American University di Washington, autrice di un recente libro sul destino della lettura nell’era digitale ( Words Onscreen).
Un altro dato che sorprende è quello emerso in settembre da una ricerca del Washington Post, secondo cui soltanto il 9 per cento degli studenti universitari americani si affida agli e-book. Si aggiunga, come ha rivelato domenica lo stesso quotidiano in un ampio servizio di Michael S. Rosenwald, che un quarto degli studenti preferisce sborsare decine di dollari per libri di carta (nuovi o usati) la cui versione digitale sarebbe gratuita.
Se fossero cinquantenni, sarebbero bollati come ottusi nostalgici. Invece no, niente struggimenti malinconici, solo la constatazione che la carta è meglio, per varie ragioni: pratiche, fisico-tattili e probabilmente tecnico-mnemoniche, poco importa se i libri pesano negli zaini…Continua
Fonte: “corriere.it”