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Piccoli editori: meno novità, tirature più basse, rese in aumento. Ma…

piccoli_editori_logoAlla vigilia di “Più libri più liberi” ecco altri dati. Ma non ci sono le note negative: i marchi indipendenti, infatti, usano di più i social network e, tra l’altro, vendono più diritti a editori stranieri…

 Piccoli ma innovatori. Comunque in trasformazione. E’ questo l’altro volto della piccola e media editoria, raccontata non solo attraverso i segni meno: creatori di mondi e di personaggi, portavoce di universi narrativi e instancabili organizzatori di cultura, capaci di interpretare i desideri dei lettori e trasformarli in libri, gli oltre mille marchi – attivi commercialmente – della piccola editoria rappresentano una ricchezza inestimabile per il mondo del libro (quasi il 50% dei titoli pubblicati e il 20% dei titoli commercialmente vivi). E non solo idealmente: i 400 editori che espongono a Più libri più liberi, in termini di fatturato, valgono qualcosa come il terzo-quarto «gruppo editoriale» italiano.
Per fotografarne le dinamiche esce domani, 4 dicembre sulle principali piattaforme online in occasione di Più libri più liberi (Roma, 4-8 dicembre, Palazzo Congressi EUR a Roma) il Rapporto sullo stato della piccola editoria 2014, a cura dell’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori, per la collana dei Quaderni del Giornale della Libreria: un’indagine a tutto tondo basata su un campione di 220 piccoli editori (10 – 60 titoli) interrogati su produzione, fatturati, internazionalizzazione, digitale e soprattutto sul futuro, in modo omogeneo rispetto a ricerche analoghe del 2000…Continua

Fonte: “www.illibraio.it”