il nostro sindacato si è speso su molti fronti con importanti risultati: abbiamo ottenuto l’attenzione dei media sul problema scolastico costringendoli ad analizzare meglio il tema; abbiamo ottenuto l’attenzione del Miur sulle cedole delle elementari e conseguentemente l’attenzione di tutta la filiera; stiamo pressando l’Antitrust affinché risponda alla nostra denuncia relativa al comparto dell’editoria scolastica, certi delle nostre ragioni suffragati anche dal comportamento degli editori che anche quest’anno hanno dimostrato di non riuscire a vedere i cambiamenti in corso, cambiamenti che invece noi cogliamo e nei quali siamo intenzionati a farci coinvolgere, per esserne parte attiva e non osservatori passivi!
Abbiamo messo in moto processi che non si arresteranno facilmente e di questo gli editori ne sono consapevoli tant’è che stanno provando ad impadronirsi delle novità per il loro vantaggio.
Il lavoro portato avanti dal SIL con determinazione, trasparenza e correttezza, ha alzato l’attenzione sui nostri temi, come non succedeva da molti anni e crediamo che sia stato e continui ad essere di stimolo anche per chi si è opposto ai cambiamenti. La modifica della legge Levi sul prezzo del libro, l’approvazione della legge Giordano sulla promozione della lettura, l’organizzazione del comparto di editoria scolastica, sono temi che ci vedono sempre attenti e propositivi.
L’Associazione Italiana Editori sta opponendosi ad alcuni cambiamenti per noi focali, ma questa opposizione ci rende ancora più convinti che le nostre battaglie sono giuste.
Relativamente alle modifiche della legge Levi, consapevoli che la politica chiede l’unione di intenti della filiera, a luglio il tavolo dei librai ha invitato il neo presidente Ricardo Levi, chiedendogli di formalizzare una rispsota ufficiale di AIE sul protocollo di modifica della Levi presentato nel convegno del 6 ottobre 2016 e sottoscritto da tutti i librai, indipendenti e di catena. Dopo due anni di silenzio e risposte interlocutorie del precedente Presidente Aie, Federico Motta, speravamo che Ricardo Levi, proprio per essere stato il relatore dell’omonima legge, avrebbe sostenuto il fatto che i tempi sono cambiati dal 2011 ad oggi e che le legge, come era previsto, potesse venire modificata. Ricardo Levi stesso si era espresso a favore di una modifica in occasione di Book Pride. Sollecitato pochi giorni fa ad un nuovo incontro con il tavolo dei librai, Levi ci ha fatto sapere che, visto che la legislatura volge al termine, ci dà appuntamento direttamente l’anno venturo.
Abbiamo chiesto che all’interno della Legge Giordano, legge sulla promozione della lettura, venisse inserito un emendamento sulla riduzione dello sconto. Anche in questo caso “gli editori” si sarebbero opposti, adducendo che il problema sia la Grande Distribuzione. In realtà siamo convinti, anche per aver parlato direttamente con alcune catene della Gdo, che questo tema venga usato dai gruppi maggiori editoriali in modo strumentale semplicemente per non affrontare il tema della revisione della legge.
A fronte di tutto questo nei giorni scorsi ho scritto una lettera al Ministro Franceschini (la trovate in calce): il Ministro nel corso di quest’anno si è più volte espresso a favore delle librerie indipendenti e del loro ruolo e ho sentito la necessità di sottolineare al Ministro che il nostro settore non può essere in mano ad un trust….
Credo fortemente che noi librai dobbiamo creare un movimento d’opinione a costo di fare azioni forti, più forti di quanto fatto finora. Come SIL stiamo ragionando su quali azioni intraprendere e sarebbe davvero importante ricevere le vostre opinioni e i vostri consigli.
Concludo dicendo che a fronte di tanti messaggi di sostegno, che ci gratificano e ci incitano ad andare avanti per la strada intrapresa, riceviamo a volte anche messaggi di colleghi che si chiedono “ma cosa fanno le associazioni?”: a questi colleghi voglio dire che stiamo facendo quello che non è stato mai fatto negli ultimi vent’anni e che siamo convinti che la semina quotidiana, benché faticosa, abbia portato risultati a fronte dei quali non si torna indietro. Invitiamo chi crede che non facciamo abbastanza a partecipare attivamente alla nostra “battaglia”, prima di tutto per contribuire alla nostra causa, ma soprattutto per far capire al paese che vogliamo resistere per il bene dei lettori e della lettura!
Auguro a tutti un Buon lavoro in questa parte finale dell’Anno!
Cristina Giussani
Leggi la Lettera al Ministro Fraceschini